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Accreditamento Istituzionale per il rilascio della diagnosi e della certificazione dei Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA)

Proposte Educative ha ottenuto l’Accreditamento Istituzionale per il rilascio della diagnosi e della certificazione dei Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) secondo la Deliberazione della Giunta Regionale n. DGR nr.146/2024 del 20/02/2024

Il nostro Centro Medico per l’età evolutiva offre:

  • lo Screening per l’individuazione precoce di eventuali difficoltà di apprendimento
  • il Potenziamento delle difficoltà emerse al fine di supportare lo studente
  • la Valutazione Psicodiagnostica e funzionale dei DSA
  • la Certificazione dei disturbi specifici di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia

La presa in carico della famiglia è globale e prevede un monitoraggio che segue negli anni lo sviluppo e le fasi evolutive del bambino. Il nostro team cura anche gli aspetti educativi e di relazione con la scuola in sinergia con i Consigli di Classe, i Pediatri di Libera Scelta e i servizi Aulss fungendo da riferimento come centro d’avanguardia per il territorio della Provincia di Vicenza e non solo.

Con l’Accreditamento Regionale, presso il nostro Centro Medico è ora possibile ottenere la certificazione DSA valida per il riconoscimento scolastico in conformità alla Legge 170 dell’ottobre 2010. La certificazione contiene le indicazioni rispetto ad eventuali interventi riabilitativi, nonché l’indicazione di strumenti compensativi e misure dispensative da applicare all’interno del PDP scolastico (Piano Didattico Personalizzato), secondo le disposizioni del Decreto 12 luglio 2011, n. 5669.

Se ritenuti utili, vengono aggiunti ulteriori approfondimenti sul linguaggio e/o l’attenzione con la somministrazione completa per la valutazione dell’ADHD (disturbo dell’attenzione e dell’iperattività).

Scopri i Servizi

Nel nostro Centro è possibile svolgere:

  • test dei prerequisiti in età prescolare;
  • valutazione dei prerequisiti dell’apprendimento scolastico in età prescolare;
  • valutazione delle difficoltà/disturbi dell’apprendimento scolastico (DSA): disturbo specifico dell’apprendimento della lettura (dislessia), disturbo specifico dell’apprendimento della scrittura (disortografia, disgrafia), disturbo specifico dell’apprendimento del calcolo (discalculia);
  • valutazione della disabilità intellettiva/ritardo mentale

E  dopo la diagnosi?

Il nostro Centro offre:

  • percorsi di potenziamento delle difficoltà specifiche (anche precedenti alla diagnosi)
  • trattamenti riabilitativi dei DSA e delle difficoltà correlate personalizzati
  • consulenza alla scuola per la stesura del Piano Didattico Personalizzato
  • metodo di studio per DSA
  • studio assistito con tutor dell’apprendimento

Scopri l'Èquipe

L’èquipe del Centro medico risponde ai requisiti richiesti dalla Regione Veneto per la diagnosi dei DSA e, grazie alle diverse professionalità coinvolte, integra punti di vista e approcci differenti. L’èquipe accreditata è composta da: medico neuropsichiatra infantile, 2 psicologi, 2 logopedisti e una neuropsicomotricista, ognuno dei quali vanta esperienza documentata sul campo e ha partecipato ad uno specifico percorso formativo post laurea. Completano la squadra 2 educatori professionali, 2 pedagogisti e 1 ortottista.

Neuropsichiatra Infantile Dr.ssa Ambrosi Susanna
Dr.ssa Stefanella Michielin
Psicologo Dr.ssa Greselin Giulia
Dr.ssa De Seta Paola
Dr.ssa Bevilacqua Marta
Dr.ssa Elisa Santi
Logopedista Dr.ssa Gelai Marina
Dr.ssa Baldisserotto Marta
Dr.ssa Babbolin Beatrice
Neuropsicomotricista Dr.ssa Cestaro Cristina
Pedagogista Dr.ssa Belluzzi Jessica
Ortottista Dr.ssa Frigo Maria

Facciamo chiarezza sui DSA - Disturbi Specifici dell'apprendimento

COSA SONO I DSA?

I DSA sono disturbi del neurosviluppo che hanno una origine neurobiologica. Si manifestano quando il bambino fa il suo ingresso a scuola ma le difficoltà possono diventare più evidenti quando le richieste scolastiche aumentano di anno in anno. La legge n. 170 del 8 ottobre 2010 riconosce la dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia come Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA). Questi disturbi influenzano in modo specifico le abilità di lettura, scrittura e/o calcolo, pur mantenendo un livello di funzionamento intellettivo in linea con l’età dell’individuo.

SI PUÒ CURARE UN DISTURBO DELL’APPRENDIMENTO?

I DSA sono disturbi che hanno origine neurobiologica, dunque si associano ad un funzionamento cerebrale particolare che caratterizza il bambino per tutta la sua vita. Non si possono “curare” i DSA ma, grazie ai trattamenti riabilitativi degli apprendimenti, si possono migliorare le competenze nelle quali il bambino manifesta difficoltà. Il miglioramento non porterà il bambino ad avere le stesse prestazioni dei coetanei negli ambiti di letto-scrittura e calcolo, ma l’obiettivo del trattamento è quello di migliorare il più possibile gli apprendimenti deficitari in modo tale da ridurre la faticabilità del bambino durante lo svolgimento dei compiti e migliorare, dunque, la sua qualità di vita, la sua autostima e il suo senso di autoefficacia. Potenziare gli apprendimenti, quindi, è importante per prendersi cura dell’idea che il bambino sviluppa di sé: non è incapace, ha solo un funzionamento diverso che se allenato può migliorare.

Il Centro Medico si prende cura dei bambini con DSA offrendo i seguenti servizi:

  • Trattamento riabilitativo per i DSA
  • Potenziamento degli apprendimenti da attuare nel caso in cui si manifestino difficoltà negli apprendimenti ma non sia ancora stata fatta la diagnosi
  • Percorsi per insegnare ad utilizzare gli strumenti compensativi a scuola
  • Laboratori per imparare un buon metodo di studio personalizzato
  • Studio Assistito per l’affiancamento nei compiti
QUANDO SVOLGERE UNA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI?

A fronte di disturbi del neurosviluppo come i Disturbi Specifici dell’Apprendimento è fondamentale l’intervento precoce al fine di ridurre il più possibile l’impatto delle difficoltà nella vita quotidiana preservando il benessere emotivo del bambino.

Conoscere i segnali precoci che potrebbero predire lo sviluppo futuro di un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) risulta quindi essenziale.

QUANDO SVOLGERE UNA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI?

Alla scuola dell’infanzia, potrebbero manifestarsi alcune tra le seguenti caratteristiche:

  • Difficoltà nell’orientarsi nel tempo: il bambino potrebbe avere difficoltà a distinguere tra presente, passato e futuro quando racconta un evento.
  • Difficoltà nell’orientarsi nello spazio: il bambino potrebbe non comprendere concetti come “dentro/fuori” o “sopra/sotto”.
  • Difficoltà nel ricordare sequenze: il bambino potrebbe avere difficoltà a ricordare l’ordine delle stagioni o dei giorni della settimana.
  • Difficoltà nel seguire racconti orali, anche con il supporto di immagini.
  • Difficoltà nell’affrontare giochi più complessi come puzzle o costruzioni elaborate.
  • Difficoltà nell’apprendere il nome dei colori e dei numeri fino al 10.
  • Difficoltà nel disegno, nell’uso dello spazio sulla pagina o nel colorare all’interno dei margini.
  • Difficoltà nell’arricchire il proprio vocabolario e nell’utilizzare correttamente le strutture grammaticali.
  • Difficoltà nella comprensione delle istruzioni.
  • Difficoltà nella memorizzazione di canzoni e filastrocche.
  • Scambiare una parola con un’altra e usarla erroneamente all’interno di una frase.

È opportuno rivolgersi al Centro per una valutazione degli apprendimenti se il bambino alla scuola primaria manifesta le seguenti caratteristiche:

LETTURA

  • legge molto lentamente rispetto alla media della sua età, a volte legge sillabando;
  • confonde lettere simili dal punto di vista grafico (m-n, b-p, q-p, a-e);
  • confonde lettere simili dal punto di vista fonetico articolatorio (t-d, p-b, f-v);
  • salta le righe e/o le parole;
  • commette errori di anticipazione, cioè prova a indovinare la parola prima ancora di averne completato la lettura in tutte le sue componenti;
  • commette errori di omissione, aggiunta, cancellazione o inversione delle lettere: ad esempio omette le doppie o aggiunge lettere doppie quando non presenti;
  • legge accuratamente una determinata parola in un punto del testo, ma quando la incontra nuovamente commette errori come quelli sopra descritti.

SCRITTURA:

  • commette errori frequenti nel copiare da un altro quaderno o dalla lavagna;
  • scrive con una grafia poco leggibile a causa del tratto grafico;
  • scrive solo in stampatello e/o ha difficoltà a scrivere in corsivo;
  • scambia lettere graficamente o foneticamente simili, ad esempio b-d, m-n oppure p-b, v-f;
  • commette errori di fusione o separazione di parole;
  • aggiunge o omette sillabe, lettere o componenti della parola.

CALCOLO

  • non riesce a contare i numeri come i bambini della sua età;
  • non riesce a recuperare i risultati delle tabelline;
  • confonde i simboli matematici;
  • presenta problemi nella scrittura dei numeri, ad esempio scrive il 3 al contrario;
  • omette i numeri;
  • pur mantenendo ottime capacità logiche, non riesce a comprendere la richiesta e lo sviluppo dei problemi matematici;
  • incontra difficoltà nella gestione del foglio e dello spazio, ad esempio non riesce a incolonnare i numeri nelle operazioni;
  • ha difficoltà nelle procedure matematiche.

ALTRE DIFFICOLTÀ

  • orientamento nello spazio e nel tempo;
  • memorizzazione dei giorni della settimana, mesi dell’anno, successione delle stagioni, alfabeto;
  • lettura dell’orologio analogico e dell’ora;
  • riconoscimento della destra e della sinistra
  • impaccio motorio e movimenti fini, come allacciarsi le scarpe o i bottoni;
  • memorizzazione di termini specifici, date, elementi geografici.

COSA DEVE FARE LA SCUOLA IN CASO DI DSA?

La scuola ha il compito di identificare precocemente gli studenti che mostrano i primi segni di un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) manifestando difficoltà significative nelle abilità di lettura, scrittura e calcolo. A fronte di un sospetto DSA, la scuola attiva percorsi di potenziamento degli apprendimenti per supportare lo sviluppo degli stessi. Se non si riscontrano miglioramenti nonostante gli interventi, i docenti devono segnalare alla famiglia la necessità di svolgere un percorso diagnostico specificando il sospetto di DSA per le difficoltà osservate. Una volta concluso un percorso valutativo diagnostico e confermato il disturbo, gli insegnanti devono adottare un approccio didattico individualizzato e su misura dello studente con DSA tramite la compilazione del documento PDP (Piano Didattico Personalizzato), come previsto dalla Legge 170/2010.

COS’È IL PDP - PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO?

Il Piano Didattico Personalizzato (PDP) è il documento di programmazione con il quale la scuola definisce gli interventi che intende mettere in atto nei confronti degli alunni con esigenze didattiche particolari ma non riconducibili alla disabilità (in caso di disabilità, come è noto, il documento di programmazione si chiama PEI, Piano Didattico Individualizzato, ben diverso per contenuti e modalità di definizione). Per gli alunni con DSA il PDP è di fatto obbligatorio e deve essere redatto entro il primo trimestre scolastico. Il PDP dovrà specificare la tipologia di disturbo diagnosticato all’alunno, le attività didattiche individualizzate, le forme di verifica personalizzate e gli strumenti compensativi e dispensativi di cui l’alunno potrà usufruire.

COSA SONO GLI STRUMENTI COMPENSATIVI PER GLI ALUNNI DSA?

Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria. Tali strumenti sollevano l’alunno o lo studente con DSA da una prestazione resa difficoltosa dal disturbo, senza peraltro facilitargli il compito dal punto di vista cognitivo. Fra i più noti indichiamo:

  1. la sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto;
  2. il registratore, che consente all’alunno o allo studente di non scrivere gli appunti della lezione;
  3. i programmi di video scrittura con correttore ortografico, che permettono la produzione di testi sufficientemente corretti senza l’affaticamento della rilettura e della contestuale correzione degli errori;
  4. la calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo;
  5. altri strumenti tecnologicamente meno evoluti quali tabelle, formulari, mappe concettuali, etc.
QUALI SONO LE MISURE DISPENSATIVE PER GLI ALUNNI CON DSA?

Le misure dispensative sono invece interventi che consentono all’alunno o allo studente di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento. Per esempio, non è utile far leggere a un alunno con dislessia un lungo brano, in quanto l’esercizio, per via del disturbo, non migliora la sua prestazione nella lettura. Rientrano tra le misure dispensative altresì le interrogazioni programmate, l’uso del vocabolario, poter svolgere una prova su un contenuto comunque disciplinarmente significativo, ma ridotto o tempi più lunghi per le verifiche. L’adozione delle misure dispensative, dovrà essere sempre valutata sulla base dell’effettiva incidenza del disturbo sulle prestazioni richieste, in modo tale da non differenziare, in ordine agli obiettivi, il percorso di apprendimento dell’alunno o dello studente in questione.

QUALI SONO I BENEFICI DELLA LEGGE 170/2010?

La legge 170/2010 ha portato diversi benefici nel contesto dell’istruzione e dell’inclusione degli studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA). Alcuni di questi benefici includono:

  1. Riconoscimento e consapevolezza: La legge ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica, le istituzioni scolastiche e gli insegnanti sull’esistenza e l’importanza del supporto agli studenti con DSA, migliorando la consapevolezza e la comprensione di tali disturbi.
  2. Individuazione precoce: Ha sottolineato l’importanza dell’individuazione precoce dei DSA, consentendo interventi tempestivi per supportare gli studenti fin dalle prime fasi della loro educazione.
  3. Interventi personalizzati: Ha promosso l’implementazione di interventi personalizzati e individualizzati per gli studenti con DSA, permettendo di adattare l’insegnamento e le metodologie didattiche alle loro esigenze specifiche.
  4. Pianificazione educativa: Ha introdotto l’idea di pianificazione educativa e didattica personalizzata, come il PDP, per garantire un supporto mirato e continuo agli studenti con DSA, facilitando il loro successo scolastico.
  5. Formazione degli insegnanti: Ha sottolineato l’importanza della formazione degli insegnanti sulla gestione e l’insegnamento agli studenti con DSA, promuovendo lo sviluppo di competenze specializzate e la diffusione delle migliori pratiche.
  6. Strumenti e risorse: Ha favorito l’accesso a strumenti e risorse didattiche specifiche per gli studenti con DSA, come tecnologie assistive e materiali adattati, per facilitare il loro apprendimento e partecipazione in classe.
  7. Inclusione sociale: Ha contribuito a promuovere l’inclusione sociale degli studenti con DSA, riducendo il rischio di emarginazione e discriminazione all’interno dell’ambiente scolastico e della società in generale.

In sintesi, la legge 170/2010 ha migliorato significativamente il supporto e l’inclusione degli studenti con DSA nel sistema educativo italiano, promuovendo un ambiente scolastico più equo, accessibile e inclusivo per tutti gli studenti.

COME SPIEGARE A UN BAMBINO IL DSA?

Spiegare il Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) a un bambino richiede una comunicazione semplice e chiara, adattata alla sua età e livello di comprensione. Ecco un approccio che potresti seguire:

  1. Inizia con un linguaggio semplice: Spiega al bambino che ci sono alcune persone che hanno difficoltà a imparare alcune cose a scuola, come leggere, scrivere o fare i calcoli, nonostante siano intelligenti e si impegnino molto. È importante riconoscere al bambino il suo impegno e spiegargli come mai fatica in alcuni compiti affinchè non si senta colpevole per le sue difficoltà.
  2. Usa esempi concreti: Puoi dare degli esempi di cosa significa avere un DSA attraverso l’utilizzo di metafore. Ad esempio, una metafora, molto chiara e facile da ricordare, pensata dalla psicologa americana Ania Siwek, per spiegare ai bambini e ai ragazzi cosa vuol dire avere un DSA: “il cervello e le sue autostrade!”. Seconda questa metafora, il cervello del bambino DSA è uguale a quello di tutti gli altri, ma si formano più spesso delle code che rendono difficile svolgere i compiti che richiedono le informazioni trasportate nelle macchine (ossia le lettere e le parole).
  3. Sottolinea le differenze individuali: Fai capire al bambino che ognuno ha i suoi punti di forza e le sue difficoltà. Puoi dire: “Tu sei bravo in tante altre cose, come disegnare o fare sport. È solo che alcune persone hanno più difficoltà con alcune cose a scuola.”
  4. Parla della normalità delle differenze: Assicura al bambino che avere un DSA non significa essere diversi o meno intelligenti. Spiega che ci sono molti altri bambini che hanno lo stesso tipo di difficoltà e che ci sono modi per aiutarli a superarle.
  5. Parla degli aiuti disponibili: Assicura al bambino che ci sono insegnanti e persone specializzate che possono aiutarli a superare le difficoltà legate al DSA. È utile usare metafore per far capire al bambino l’importanza degli strumenti compensativi, in modo tale che non li rifiuti per non apparire diverso dagli altri: gli strumenti compensativi e dispensativi per un bambino DSA sono come gli occhiali per le persone che vedono poco. Questi strumenti servono per permetterci di svolgere un compito partendo tutti dalla stessa linea di partenza, e non per avvantaggiare chi ne fa uso.
  6. Rispondi alle domande: Incoraggia il bambino a fare domande e assicuragli che puoi rispondere a qualsiasi dubbio abbia riguardo al DSA.

È importante mostrare sostegno e incoraggiamento al bambino, facendogli capire che il DSA non lo rende diverso dagli altri e che ci sono molte risorse disponibili per aiutarlo a superare le difficoltà scolastiche.

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Il Centro Medico Polifunzionale Proposte Educative é un luogo speciale che si occupa della
salute psico-fisica del bambino in età evolutiva, dalla nascita ai 18 anni.

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